Preparare la pelle al sole

I consigli della Dr.ssa Giovanna Dan

Con l’arrivo della bella stagione è molto importante preparare la pelle al sole per proteggersi dall’esposizione solare in modo adeguato, evitando scottature e altre tipologie di danni.

I raggi ultravioletti infatti sono spesso causa di eritemi, invecchiamento della pelle, scottature, arrossamenti e, nei casi più gravi, potrebbero favorire l’insorgenza di tumori della pelle.

Allo stesso tempo una corretta esposizione al sole è in grado di favorire il benessere della persona sotto diversi aspetti, migliorando di fatto anche l’umore.

Numerose sono quindi le domande in merito al comportamento corretto da seguire per una giusta esposizione al sole e la Dottoressa Giovanna Dan, Dermatologa dell’équipe di specialisti di PrimaMedica, il centro di Medicina e Salute situato a Padova, ha tutte le risposte.

La stagione estiva è alle porte quindi è il periodo giusto per la prevenzione con la visita di controllo dei nei. Esiste qualche particolare accorgimento prima della visita?

Sì, prima della visita è necessario astenersi dall’esposizione solare per almeno un mese e se si soffre di pelle secca meglio idratare la pelle con una crema per evitare che la superficie cutanea si presenti squamosa, ostacolando cosi la visione.

Parlando di creme solari come valuta lei da esperta la scelta dei filtri solari?

Noi dermatologi consigliamo di rimanere sempre al di sopra del fattore di protezione 30 mentre per le zone più sensibili, il viso ed il décolleté è opportuno applicare anche la crema 50+, cioè “totale”, fino alla fine delle vacanze. Questo perché innanzitutto nessun filtro è mai davvero “totale” poiché questa, infatti, è calcolata sulla base di quantità di crema spalmate che non sono quelle realmente utilizzate dall’utente medio.

La crema solare dovrebbe essere utilizzata da tutti, anche da coloro che “non si scottano”?

Le scottature sono solo il segno più evidente dei danni del sole.
Oltre alle loro immediate e spesso dolorose conseguenze aumentano il rischio del più aggressivo tumore della pelle, il melanoma, soprattutto quando si ripetono nell’infanzia e nell’adolescenza. Ciò significa che anche i fototipi più scuri, che non si scottano mai, non sono completamente al sicuro da questa eventualità.
Inoltre esistono altri tumori maligni della pelle, chiamati carcinomi di tipo squamoso e basocellulare, che non dipendono da scottature ma bensì da una prolungata esposizione al sole.

Da cosa dipende la caratteristica di scottarsi o meno?

A condizionare la maggiore o minore suscettibilità al sole è il fototipo. I fototipi individuati sono 6, classificati sulla base del colore dell’incarnato, degli occhi e dei capelli.
Le differenze tra i vari fototipi dipendono dalla melanina, il pigmento che dà il colore alla pelle e che rappresenta la nostra prima difesa verso i raggi solari.
È vero quindi che il rischio di scottarsi, e la rapidità con cui ciò può accadere, dipendono dalle caratteristiche individuali e dal grado di abbronzatura preesistente.

Che reazioni ha la cute ai vari tipi di raggi Ultravioletti e cosa ne pensa delle lampade solari?

Il sole comprende raggi UVB, a penetrazione più superficiale, che possono causare eritema visibile nei fototipi chiari e raggi UVA a penetrazione più profonda nel derma che non causano eritema ma possono comunque danneggiare il DNA cutaneo inducendo danni irreversibili che possono portare sul lungo termine a cancro della pelle, invecchiamento cutaneo, macchie e imperfezioni.
La crema solare ideale deve quindi schermare sia i raggi UVB che i raggi UVA.

Per quanto riguarda le lampade solari sono composte da raggi UVA che non sono in grado di stimolare la produzione di melanina, ma solo di ossidare la melanina preesistente. L’effetto abbronzante è dunque solo momentaneo ed evanescente (24-48 ore) ed è questo il motivo per cui non è sufficiente una sola lampada ma generalmente si effettua un ciclo di sedute.
A dispetto della scarsa produzione di melanina si hanno in compenso tutti i danni da raggi UVA in ingente quantità.

Come si può mantenere una corretta produzione di vitamina D se utilizziamo regolarmente lo schermo solare?

La vitamina D è prodotta dalla pelle grazie all’interazione con i raggi UV ma è stato dimostrato che l’applicazione di una crema solare, anche totale, non può indurre una carenza di vitamina D. Le motivazioni sono dovute al fatto che come abbiamo già detto la crema solare per rispettare ‘alla lettera’ il fattore di protezione dovrebbe essere applicata più volte nell’arco della giornata e in quantità abbondanti.
Dunque il rischio di un deficit di vitamina D causato da creme solari è pressoché inesistente. Inoltre bastano poche decine di minuti al giorno di sole per garantire la corretta produzione di vitamina D.

Da che età è necessario programmare la visita dermatologica di controllo dei nei nei bambini?

In genere si consiglia di valutare caso per caso, dipende da quanti nei ha il bambino e se presenta altri fattori di rischio come familiarità per melanoma o fototipo chiaro. Orientativamente per un primo screening indichiamo i 12 anni, cioè l’inizio della pubertà.
I nei presenti dalla nascita aumentano di dimensioni man mano che il corpo si sviluppa e attorno alla pubertà si assiste ad un a vera e propria “esplosione” dei nei, se il soggetto è predisposto.

Come si può fare autocontrollo dei nei? Vale la regola ABCDE?

Sì la regola è sempre valida: Asimmetria, Bordi irregolari, Colore disomogeneo, Dimensioni ed Evoluzione. Di queste lettere la più importante è la E: qualsiasi crescita va attentamente valutata.
Non bisogna però fidarsi troppo del proprio autocontrollo poiché a volte si tende a sottovalutare qualcosa di sospetto perchè “è regolare” o perché lo si ha sempre avuto. Non sempre i melanomi sono cosi facili da individuare ed a volte insorgono su nei precedentemente esistenti. E’ importante quindi affidarsi ad uno specialista oltre a monitorare regolarmente i propri nei. In caso di qualsiasi variazione far controllare la lesione con tempestività.

Del sole non salviamo proprio nulla? Esistono comunque oltre alla produzione di vitamina D altri effetti benefici?

Assolutamente sì!
Il sole ha un effetto immunomodulatorio sulla pelle e ci dà un grande aiuto con molte patologie infiammatorie della cute come psoriasi, dermatite atopica, prurito.
Ha un’azione seboregolatrice e migliora la pelle acneica.
È stato inoltre dimostrato che l’esposizione ai raggi solari ha anche un effetto benefico sull’umore. La luce solare, infatti, promuove la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore che aiuta a calmare ansia e stress ed a migliorare il tono dell’umore.

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